Il responsabile del nostro Settore Giovanile, Yann Bertholom (nella foto), ci spiega l’importanza della Scuola Calcio Elite.
Quant’è importante questo riconoscimento per la nostra Società?
Direi che è fondamentale in quanto è un “marchio” di qualità che ci riconosce la Federazione, in base a dei criteri molto selettivi e siamo molto felici e soddisfatti di aver raggiunto nuovamente questo traguardo. Da tre anni è un impegno quotidiano e ci vuole molta costanza, oltre che un grosso investimento sia a livello tecnico e organizzativo da parte della nostra Società. In questo periodo, causa Covid, per mantenere alta la qualità del nostro operato, ci vuole molta più attenzione.
Credi che ancora oggi la Scuola Calcio rimane un punto importante per la crescita dei bambini?
Ne sono sempre più convinto. Una Scuola Calcio Elite significa avere degli allenatori qualificati, che hanno avuto una formazione specifica. Come si fa ad insegnare ai ragazzi una disciplina improvvisandosi “mister”? La formazione è alla base della conoscenza. Per portare i nostri ragazzi a ragionare prima di agire, ad essere efficaci nell’esecuzione di un gesto tecnico o nel contesto partita a prendere le buone decisione per lo sviluppo del gioco, è importante aver appreso i fondamentali della disciplina.
A livello educativo quali valori stai cercando di far trasmettere ai nostri ragazzi?
Il calcio è uno sport collettivo quindi, per noi, il primo punto è il rispetto dell’altro; banalmente salutare chi incontri quando vieni a giocare è simbolo di rispetto ed educazione. Il fidarsi del compagno è un elemento chiave del gioco del calcio. Un alto punto chiave è la collaborazione sul campo e fuori dal campo, nella preparazione dell’allenamento o nel mettere in ordine il materiale al termine della seduta. Invece, nell’apprendimento del gioco del calcio, lo facciamo attraverso un approccio globale, proponendo giochi polivalenti e di multilateralità che ci consentono di avviare i nostri calciatori verso un percorso di autonomia e un processo di maggiore efficacia in una condizione ottimale. Consentendo così, al singolo giocatore, di sviluppare una sua capacità di agire, adattamento il ragazzo alle diverse situazioni che potrà affrontare con maggiore serenità ed efficacia nella sua realtà quotidiana: che va dallo sport alla scuola.
Che caratteristiche devono avere i nostri allenatori per fare parte dell’Unione Sportiva Levico Terme?
Quelli che ci consentono di raggiungere gli obiettivi citati sopra oltre ad uno sguardo attento alla sicurezza dei bambini. Devono avere un approccio induttivo, coinvolgendo nel ragionamento i ragazzi: Il protagonista è il ragazzo non il mister. Altra parola chiave: umiltà. Senza questa caratteristica non si crea un team affiatato pronto ad ascoltarsi e a confrontarsi. In sintesi, nelle nostre proposte dovremo porre la nostra attenzione su tre componenti: l’azione, cioè l’aspetto motorio fondamentale per valutare più in là “la tecnica del gesto”. L’atteggiamento in generale che sottintende anche l’azione. Infine la motivazione, necessaria per fare nascere il desiderio di agire e di mantenerlo vivo ovviamente sempre con una visione in prospettiva della pianificazione dei nostri obiettivi.
Quanto è importante il sostegno dei genitori per la crescita dei ragazzi?
Siamo un sistema che gira attorno al bambino (famiglia, scuola, sport). Se manca la presenza di uno dei componenti è ovvio che il sistema sarà più fragile. L’anno scorso avevamo iniziato delle serate per coinvolgere maggiormente i genitori poi, purtroppo, il COVID ci ha obbligati a rimandare. E’ un aspetto del tutto rilevante nella crescita dei ragazzi se fatto con le giuste misure, in modo positivo e non invadente sia verso i propri figli che verso il mister. In conclusione mi piace sottolineare che dobbiamo insegnare ai ragazzi a conquistare il pallone non difendere la porta. Agire non subire, avere il coraggio di creare e per me questo aspetto è fondamentale. Vuole dire avere il coraggio di prendere le proprie responsabilità che si parla di sport o altro.